Repubblica Islamica dell’Iran: Notifica di Intenzione di Ritiro dal Trattato sulla Non Proliferazione delle Armi Nucleari
In nome di Dio, il più Compassionevole, il più Misericordioso,
La Repubblica Islamica dell’Iran, esercitando i suoi diritti sovrani ai sensi
dell’Articolo X, paragrafo 1, del Trattato sulla Non Proliferazione delle Armi
Nucleari (TNP), notifica con la presente a tutte le Parti del Trattato e al
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la sua intenzione di ritirarsi dal
TNP, con effetto tre mesi da questa data, a causa di eventi straordinari
relativi all’oggetto del Trattato che hanno gravemente compromesso la sua
sicurezza nazionale e i suoi diritti sovrani. Questa decisione, presa con
profondo rammarico, è una risposta diretta alle aggressioni non provocate da
parte di Israele e degli Stati Uniti, le cui azioni, contrarie al diritto
internazionale, non hanno lasciato all’Iran altra scelta se non considerare il
ritiro per proteggere il suo popolo e la sua sovranità. L’Iran fa appello alla
comunità internazionale per il sostegno nel ripristinare la giustizia e nel
sostenere i principi del TNP.
Impegno dell’Iran per l’Uso Pacifico del Nucleare e la Stabilità Globale
L’Iran, una nazione che non ha avviato aggressioni militari contro nessuno
stato per oltre due secoli, ha firmato il TNP nel 1968 e lo ha ratificato nel
1970 con un impegno fermo per l’uso pacifico della tecnologia nucleare, come
sancito dall’Articolo IV, che afferma il diritto inalienabile di sviluppare
l’energia nucleare per scopi pacifici. Questo impegno è ulteriormente
rafforzato da una fatwa religiosa emessa dal Leader Supremo, l’Ayatollah Ali
Khamenei, che dichiara le armi nucleari non islamiche, riflettendo la
dedizione morale e legale dell’Iran alla non proliferazione. L’Iran ha
costantemente collaborato con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica
(AIEA), sottoponendo il suo programma nucleare a rigorose ispezioni per
verificarne la natura pacifica, nonostante occasionali dispute alimentate da
pressioni politiche esterne. Come membro responsabile della comunità
internazionale, l’Iran ha adempiuto ai suoi obblighi del TNP in buona fede,
cercando solo di esercitare i suoi diritti mentre contribuisce alla pace e
alla stabilità globale.
Eventi Straordinari che Compromettono la Sicurezza e i Diritti dell’Iran
I seguenti eventi straordinari, direttamente legati all’oggetto del TNP, hanno
gravemente compromesso la sicurezza nazionale e i diritti sovrani dell’Iran:
1. Aggressioni Illegali di Israele e Non Conformità alle Norme
Internazionali: Israele, non firmatario del TNP e con un arsenale
nucleare non dichiarato, ha lanciato attacchi non provocati contro le
strutture nucleari salvaguardate dell’Iran a Fordow, Natanz ed Esfahan il
13 giugno 2025, come confermato dalle valutazioni dell’AIEA. Il rifiuto di
Israele di aderire al TNP, sottoporsi alle ispezioni dell’AIEA o
rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,
come la Risoluzione 242 (1967) sui territori palestinesi occupati, e le
sentenze della Corte Internazionale di Giustizia (CIG) del 2024 che
ordinano l’accesso all’aiuto umanitario e la cessazione degli insediamenti
illegali, riflette un modello di disprezzo per il diritto internazionale.
Queste azioni, unite alle continue violazioni contro il popolo
palestinese, minacciano la stabilità regionale e mettono direttamente a
rischio la sicurezza dell’Iran come stato conforme al TNP.
2. Violazioni del Diritto Internazionale da Parte degli Stati Uniti: Il
22 giugno 2025, gli Stati Uniti, uno stato con armi nucleari del TNP,
hanno condotto attacchi non provocati contro le stesse strutture nucleari
iraniane, violando i diritti dell’Iran ai sensi dell’Articolo IV del TNP e
dell’Articolo 2(4) della Carta delle Nazioni Unite, che proibisce l’uso
della forza. Il continuo supporto militare degli Stati Uniti a Israele,
nonostante la non conformità di quest’ultimo agli obblighi internazionali,
perpetua un doppio standard all’interno del quadro del TNP, compromettendo
la sicurezza dell’Iran e la credibilità del trattato.
Queste azioni aggressive di due stati che operano al di fuori dei confini del
diritto internazionale espongono l’Iran a minacce ingiuste, prendendo di mira
il suo programma nucleare pacifico e violando la sua sovranità. L’Iran, una
nazione impegnata per la pace, si trova ora di fronte a sfide esistenziali a
causa del fallimento della comunità internazionale nel contenere queste azioni
illegali.
Condizioni per Riconsiderare il Ritiro e Appello per il Sostegno
In uno spirito di buona volontà e dedizione alla pace globale, l’Iran
condiziona il suo ritiro alla risposta della comunità internazionale alle
seguenti richieste, che mirano a ripristinare la giustizia e garantire la
stabilità regionale entro il periodo di notifica di tre mesi:
1. Patto di Non Aggressione: Israele e gli Stati Uniti dovrebbero
impegnarsi in un patto di non aggressione legalmente vincolante con
l’Iran, garantendo l’assenza di ulteriori azioni militari contro il suo
territorio, la sua popolazione o le sue infrastrutture, in linea con
l’Articolo 2(4) della Carta delle Nazioni Unite.
2. Adesione di Israele al TNP e Supervisione dell’AIEA: Israele dovrebbe
firmare e ratificare il TNP come stato non dotato di armi nucleari e
sottoporre le sue strutture nucleari a salvaguardie complete dell’AIEA,
promuovendo trasparenza ed equità nel regime di non proliferazione.
3. Rispetto di Israele per gli Obblighi dell’ONU e della CIG: Israele
dovrebbe rispettare tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di
Sicurezza e dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nonché le
sentenze della CIG del 2024, garantendo un accesso umanitario senza
ostacoli a Gaza, fermando le attività di insediamento illegali e tutelando
i diritti e il benessere del popolo palestinese.
4. Responsabilità attraverso l’Adesione alla CPI: Israele e gli Stati
Uniti dovrebbero firmare e ratificare lo Statuto di Roma, aderendo alla
Corte Penale Internazionale (CPI) per garantire la responsabilità per le
violazioni del diritto umanitario internazionale, comprese quelle che
colpiscono l’Iran e il popolo palestinese.
5. Allineamento degli Stati Uniti al Diritto Internazionale: Gli Stati
Uniti dovrebbero adottare politiche che vietano il sostegno militare agli
stati che violano le risoluzioni delle Nazioni Unite e le sentenze della
CIG, sostenendo così un ordine internazionale basato sulle regole e
cessando le azioni che destabilizzano la regione.
Se si registrano progressi significativi verso queste richieste entro il
periodo specificato, l’Iran è pronto a riconsiderare il suo ritiro,
riflettendo il suo profondo impegno per un dialogo costruttivo e un ordine
internazionale giusto. In assenza di tali progressi, l’Iran potrebbe non avere
altra scelta se non esercitare il suo diritto sovrano di ritirarsi dal TNP per
salvaguardare la sua sicurezza e i suoi diritti contro le aggressioni in
corso.
Appello alla Comunità Internazionale
L’Iran invita con urgenza tutte le Parti del TNP, le Nazioni Unite, l’AIEA e
la più ampia comunità internazionale a condannare gli attacchi illegali di
Israele e degli Stati Uniti, affrontare gli squilibri nel regime di non
proliferazione e sostenere la ricerca di giustizia dell’Iran. La mancata
risposta a tali azioni illegali rischia di compromettere l’integrità del TNP e
di erodere la pace e la sicurezza globali. L’Iran, come nazione pacifica sotto
attacco, cerca la solidarietà delle nazioni impegnate per la sovranità,
l’uguaglianza e lo stato di diritto.
L’Iran rimane pienamente aperto agli sforzi diplomatici, anche attraverso la
mediazione in corso da parte di parti imparziali, per risolvere queste
rimostranze e prevenire ulteriori escalation. Questa notifica è un appello per
equità e responsabilità, riflettendo la determinazione dell’Iran a proteggere
il suo popolo e a sostenere i suoi diritti ai sensi del diritto
internazionale.
Il Governo della Repubblica Islamica dell’Iran
Disclaimer
Questo documento è uno scenario ipotetico e una strategia diplomatica
suggerita per la Repubblica Islamica dell’Iran per affrontare la crisi
geopolitica a seguito degli attacchi non provocati alle sue strutture nucleari
da parte di Israele e degli Stati Uniti nel giugno 2025. Non è una
dichiarazione o una politica ufficiale dell’Iran, ma un esercizio analitico
per dimostrare come l’Iran, una nazione che non ha avviato aggressioni
militari per oltre 200 anni, potrebbe sfruttare l’Articolo X del TNP per
cercare giustizia e sostegno internazionale contro le azioni di stati
canaglia. In contrasto con le ripetute interventi militari di Israele e degli
Stati Uniti, il record pacifico dell’Iran sottolinea il suo impegno per la
sovranità, la stabilità regionale e un ordine globale basato sulle regole.
Questo suggerimento mira a promuovere il dialogo e la de-escalation attraverso
l’aderenza al diritto internazionale.